Un’interessante mostra dedicata a Vespucci, a 500 anni dalla morte, è stata inaugurata a New York e sarà poi a Firenze e a Tokio.
È a cura dell’Associazione Fiorentini nel Mondo e dell’European School of Economics di Firenze
di Tiziano Thomas Dossena
L’immagine scelta come logo della mostra “Amerigo’s America 1512-2012”, in corso a New York presso il campus di Manhattan della St. John’s University, a cura dell’Associazione Fiorentini nel Mondo e dell’European School of Economics di Firenze
L’osservazione più ovvia che viene quasi spontanea durante una visita a New York è che ben poco o niente è stato intitolato al celebre Amerigo Vespucci, a parte l’America stessa. Nessuna sua statua adorna i parchi o gli ampi viali; nessun ponte o strada principale porta il suo nome; sembrerebbe che ci si sia dimenticati di lui. Ma è veramente così? No, Vespucci non è stato dimenticato dai newyorkesi, sebbene non abbia mai conquistato il cuore o l’immaginazione del pubblico come hanno fatto Colombo e Verrazzano. A prova di ciò, l’Italian Heritage and Culture Committee of New York, ricordando che il 500° anniversario della sua morte cade nel 2012, ha deciso di dedicargli l’Italian Culture Month (ottobre) di quest’anno e di onorare tutte le sue imprese in modo speciale.
Innanzitutto, fra le celebrazioni che si svolgono a New York, c’è una mostra che è stata inaugurata il 22 Febbraio, esattamente nella data della morte di Vespucci, al campus di Manhattan della St. John’s University.
La mostra, bilingue, chiamata appropriatamente “Amerigo’s America (1512-2012), Florence and the Merchants of the New World”, è a cura dell’Associazione Fiorentini nel Mondo e dell’European School of Economics di Firenze.
Il tema è la filosofia, il credo e la cultura dei mercanti Fiorentini nel ’400 e ’500, con particolare riferimento ad Amerigo Vespucci e alla sua rilevanza come mercante ed esploratore. Attraverso una presentazione storica e iconografica, le sue imprese vengono illustrate in modo interessante, evidenziando sia il suo coraggio come esploratore che il forte acume e intuito nel campo commerciale. Un video, creato da Tommaso Conforti narra la sua vita attraverso le immagini dei più significativi luoghi ancestrali di Vespucci.
Un volume di saggi su Vespucci e i mercanti di Firenze, con prefazione di Elio D’Anna, è stata pubblicato in contemporanea con l’inizio della mostra da Gallorosso Editrice. I saggisti sono Andrea Claudio Galluzzo, Stefano Rosi Galli, Luciano Artusi, Tommaso Conforti, Stefano Guelfi Camaiani, Oleg Sisi, Massimo Cecchi e Stefano Cordero di Montezemolo.
È stata anche coniata una medaglia di bronzo commemorativa creata per l’occasione da Alessandro Luzzi.
L’inaugurazione della mostra a New York è stata preceduta da una conferenza dove, come relatori ospiti, c’erano i delegati di Madrid e New York dei Fiorentini nel Mondo, rispettivamente Stefano Rosi Galli e Francesco Bardazzi, il loro Presidente, Andrea Galluzzo, e l’Academic Director dell’European School of Economics, Stefano Cordero di Montezemolo. La conferenza è stata moderata dal Preside del Calandra Italian American Institute, Anthony Julian Tamburri, e il Console Generale d’Italia a New York, Natalia Quintavalle, ha onorato il convegno con la propria presenza.
Joseph Sciame, Vicepresidente per le Community Relations alla St. John’s University, ha descritto questa mostra come un evento unico, eccezionale, e ha espresso la sua convinzione che sarà meta di molti visitatori, italoamericani in particolare, che attraverso quest’esperienza potranno comprendere il contributo del mondo fiorentino al più ampio mondo in cui oggi viviamo.
Francesco Bardazzi ha ricordato al pubblico che la Firenze di quei due secoli era la capitale finanziaria del mondo, la New York dell’epoca, e che oggi ha un appeal particolare per gli americani, che ci arrivano in tanti, sia per turismo che per motivi di studio.
Andrea Claudio Galluzzo ha evidenziato che questa mostra biografica ha voluto staccarsi dagli stereotipi connessi a Vespucci, definendone il percorso professionale prima come mercante capace e poi come esploratore astuto e di talento. Ha aggiunto poi che questo è un evento dedicato a uno dei simboli di tutti i fiorentini dispersi nel mondo: la celebrazione di uno dei più importanti fiorentini di tutti tempi.
Dopo l’evento newyorkese, organizzato da Francesco Bardazzi, delegato di New York per i Fiorentini nel Mondo, la mostra si sposterà a Firenze, nello splendido Palazzo Rosselli del Turco, dove si svolgerà una seconda inaugurazione domenica 25 Marzo, in concomitanza con il tradizionale Nuovo Anno Fiorentino. Nell’ottobre del 2012 la mostra verrà trasferita a Tokyo, dove sarà in esposizione presso l’Italian Cultural Center.
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