Possibile voto degli italiani all’estero.
Articolo di Tiziano Thomas Dossena
pubblicato sul numero 21 di Racconti e Letteratura, 1999
Esaminando le testate di vari giornali, tra i quali anche il nostro quotidiano locale America Oggi, si potrebbe dedurre che il voto per noi italiani residenti all’estero sia una cosa fatta. Niente di meno vero. Quello che è avvenuto è stato solo un primo passo verso il voto e non garantisce nulla sull’esito finale. Vi sono ancora molti fasi, tra le quali la modifica agli Articoli 56 e 57 della Costituzione, cioè degli Articoli che determinano il numero dei senatori e deputati ed il meccanismo per l’assegnazione ad una particolare regione, prima che questo benedetto voto sia attuato. Certamente questo non avverrà prima del 2001.
Altro fatto da esaminare è l’impatto che questa nuova massa d’elettori avrà sulla vita legislativa della nostra bell’Italia. Da parte nostra, vale a dire degli USA, l’effetto è minimo, considerando i circa 250,000 aventi diritto al voto registrati alle anagrafi consolari (dei quali 60,000 appartengono alla circoscrizione New York/Connecticut).
Come mai sono così pochi i cittadini italiani negli USA? Il problema consiste nel fatto che molti italiani negli USA non sentono la necessità d’informare la propria patria d’origine della loro esistenza oppure non lo fanno perché hanno il timore (mal fondato) di perdere dei diritti acquisiti nel sistema politico della patria d’adozione. Fatto sta che i cittadini italiani rintracciabili legalmente sono meno negli Stati Uniti che in Canada (circa 260,000). Questa è una contraddizione che risale a molti anni fa, quando si doveva scegliere fra le due cittadinanze, e, considerando la mancanza d’informazione e di leadership della comunità italiana negli USA, è molto probabile che rimarrà tale a lungo.
Da parte nostra (cioè sia dei Com.It.Es. sia della rivista L’IDEA) stiamo cercando d’informare il pubblico, ma non abbiamo ancora gli strumenti adeguati per farlo (i Com.It.Es. mancano di fondi e L’IDEA raggiunge solo qualche migliaia di famiglie, principalmente negli stati nordoccidentali americani).
Il grosso del nuovo elettorato verrà quindi dall’Europa, dove risiedono più di 2,000,000 d’italiani, secondo i dati delle anagrafi consolari (un po’ meno secondo quelli dell’AIRE). Che gli italiani d’Europa influenzino le elezioni in Italia mi pare anche naturale, dato l’esistenza dell’Europa Unita. Oltre a ciò, molti di questi hanno già partecipato alle elezioni in passato, grazie alla relativa vicinanza geografica.
Niente di drammatico per ora quindi con questo possibile voto degli italiani all’estero, specialmente sul fronte americano.
NEL PROSSIMO ARTICOLO: i Com.It.Es. e la loro funzione (disfunzione?).