Articolo di Tiziano Thomas Dossena , publicato sul numero 14 di Racconti e Letteratura, 1999
L’italiano che è fisicamente emigrato dall’Italia e gli italoamericani sono chiaramente due gruppi etnici che ritengono caratteristiche molto differenti, ma anche nella comunità italoamericana essere americano di prima, seconda o terza generazione è un fattore di differenziazione molto importante.
La ragione di questa divergenza nei vari gruppi generazionali di immigranti è da ritrovare nell’impulso che il nostro gruppo etnico ha sempre avuto di far parte integrante ed inequivocabile della società americana. Essere americano vuol dire parlare la lingua inglese, conoscere le leggi, i costumi, il modo di pensare americano. L’abbandono della lingua italiana è il risultato diretto di questa procedura d’assorbimento. Bisogna ricordare che molto spesso l’italiano non era la lingua parlata in casa, perciò quello che si è perso in questi casi è il dialetto. In un modo o nell’altro, lo strumento essenziale per ritenere la propria etnia è stato quasi sempre abbandonato per una mal compresa interpretazione del “melting pot”, quel famoso crogiuolo simbolico nel quale tutte le etnie e razze avrebbero dovuto fondersi in un’unica amalgama.
Gli italiani di recente immigrazione, perciò, si ritrovano a confrontarsi con italoamericani che ritengono solo una vaga e falsata immagine della loro origine e che pretendono che questi nuovi emigranti adottino la loro impostazione di vita, che nella loro ingenuità è basata sull’impronta della società americana. In realtà, la plastica sul divano, gli spaghetti con le polpette di carne ed il limone nell’espresso come espressioni della nostra italianità sono fonti d’irrisione sia da parte dei novelli emigranti sia da parte dell’americano medio. Non vi è nulla d’errato in questi usi, tranne il ritenerli italiani.
Abbiamo quindi una società italoamericana che ha creato i propri costumi ed i propri cibi, dando sempre più alla società americana una visione distorta di ciò che è veramente italiano. Gli italiani di recente immigrazione cercano quindi in qualsiasi modo a loro disposizione di ritenere una loro indipendenza dalla massa italoamericana. Vivono in mezzo agli altri gruppi etnici, professando la loro xenofilia in tutti i modi possibili, fino ad arrivare ad evitare i gruppi italoamericani e i loro usi.
Questo non è certamente un bene, perché porta la divisione in seno ad una comunità che avrebbe bisogno di ritrovare se stessa.