Gli italiani d’America celebrano il nuovo millennio

Articolo di Tiziano Thomas Dossena 
pubblicato sul numero 24 di Racconti e Letteratura, 2000

Nell’ambito della comunità italiana della zona di New York, il 2000 ci ha presentato una serie di piacevoli sorprese. Difatti, sotto l’egida del Consolato Generale d’Italia, la società GLB ha ufficialmente presentato al pubblico nel dicembre scorso il complesso calendario di eventi voluto dal Console Generale, ministro Giorgio Radicati, per la celebrazione del nuovo millennio.  Intitolato An Italian Journey—Rome-New York on the Eve of the 3rd Millennium, questo programma si avvale di varie associazioni ed individui interessati a dare dell’Italia un’immagine, se non nuova, perlomeno rinnovata o più profonda.

Iniziato con una serie di spettacoli della Commedia dell’Arte, organizzati da Lydia Biondi ed Enzo Aronica presso varie università e centri culturali, che termineranno alla fine di aprile, il programma si è subito arricchito di molteplici altre attività. Una mostra itinerante dell’artista Andrea Fumagalli, una serie di letture multimediali della professoressa Sandy Auriti (Le Donne e l’Opera), un concorso di poesia per studenti delle scuole elementari e medie a titolo Italy-USA: a Cultural Bridge, un workshop itinerante della Patrick King Company (Eutanasia of Italian Modern Dance).

Tra le tante altre attività, anche un concorso per racconti, sia in inglese sia in italiano, organizzato dalla rivista L’IDEA, che ha come tema: Avevamo niente, ma proprio niente…. Con questo concorso s’intende raccogliere le testimonianze di vari emigrati italiani che, direttamente o attraverso la voce di un interprete, un parente od un amico, raccontino le proprie esperienze nel periodo tra gli anni ‘20 e gli anni ‘50, con enfasi alle difficoltà socioeconomiche superate. I racconti più significativi saranno pubblicati in un volume.

Nella seconda metà del 2000, gli eventi si moltiplicano: la dottoressa Messina con la sua Italian-American Women Across the Generations, il professor Giuseppe Amendola con Italy After 1945, un simposio sull’abuso delle sostanze stupefacenti in Italia, il concorso di poesia Spoleto Sia, Spoleto Poesia organizzato dalla prestigiosa università di Yale, il simposio dell”Associazione degli Scrittori ItaloAmericani, una serie di conferenze sul modo di cenare dei tempi antichi, altre mostre itineranti, eccetera.

É questo un programma ambizioso che merita l’applauso di noi italiani, considerando che le organizzatrici, Paola Bellu e Sandy Auriti, hanno fatto quasi tutto da sé e certamente senza grandi elargizioni governative. Un altro gesto di volontariato (rieccoci con la parola magica) che ha saputo dare frutti validi culturalmente e facilmente accessibili a tutta la nostra comunità italiana di New York.